“Come autore, da 15 anni ‘emergente’ perché continuamente obbligato a compromessi pur di vedere pubblicate le proprie opere, non posso che essere a favore di questa iniziativa che permetterebbe a tutti i nuovi e validi autori di trovare finalmente il giusto spazio e i giusti compensi nel panorama nazionale. Credo che, se partecipato, questo codice possa essere un modo di ‘mettere alle strette’ le grandi major e costringere il mondo della musica italiana a un nuovo inizio, se ci fosse l’obbligo di rispettare queste regole morali e civili ci sarebbe spazio per chi se lo merita, verrebbero valorizzati i talenti di ognuno e non si dovrebbero cedere punti SIAE perché è l’unico modo di arrivare a dei contatti importanti, pratica purtroppo molto diffusa e professionalmente estremamente scorretta in quanto volutamente impedisce agli artisti emergenti di crearsi una rete di conoscenze e collaborazioni che permetterebbe loro di realizzarsi in questo mestiere. Finalmente si aiuterebbe a non coltivare più gli interessi degli stessi nomi che ad oggi tutto fanno e tutto scrivono. Largo al codice Deontologico del Musicista Professionista che premia e qualifica il dono che diventa professione!”
Alessandro Gallo