“Prima di tutto, un grazie mai abbastanza grande verso Andrea Marco Ricci e tutto il suo staff, per quello che ha fatto, che fa e che sicuramente continuerà a fare per tutti noi musicisti e non solo; e nello specifico per la stesura di questo “CODICE DEONTOLOGICO”, che a ben vedere non è altro che il naturale comportamento che un musicista dovrebbe avere nel praticare la propria professione.
In una società dove (purtroppo) è più importante apparire che essere, il rispetto di questo codice è la cartina tornasole per trovare le differenze fra un professionista ed un “dopolavorista”; sia ben chiaro che chiunque deve essere libero di esprimersi, ed avere l’opportunità di esibirsi, ma assolutamente nel rispetto di queste regole, che alla fine altro non sono che un modo civile per tutelare la qualità, sia di chi offre, che di chi domanda.
Chi si è preparato per anni e continua da serio professionista a farlo, dovrebbe essere tutelato da organizzatori, gestori e colleghi per un unico scopo: tenere alta la qualità; mentre sempre più spesso si ripiega sui “saldi”; oppure paradosso dei paradossi: nonostante il livello nostrano sia molto alto e valido, si ingaggiano strapagandoli (in un momento di crisi come questo, i nostri artisti predicano bene ma razzolano male) musicisti stranieri (per carità di livello eccelso) che però non hanno nulla a che fare con la musica pop e la cultura italiana (cosa che per noi all’estero è burocraticamente complicatissima); o per quanto riguarda i festival jazz, si riempiono i cartelloni non solo con i giganti della musica internazionale che hanno tutti i meriti le qualifiche, ma spesso con emeriti sconosciuti solo perchè, avendo un nome esotico, “tirano“ di più, e la colpa è soltanto nostra e della nostra esterofilia.
Io sono sempre stato convinto che le regole le rispettino coloro che comunque le rispetterebbero anche se non ci fossero. Quindi la mia speranza è quella che tramite questo “CODICE” molte persone si possano rendere conto di quanto RISPETTO ci voglia per fare arte e cultura, o anche solo del buon sano intrattenimento, ma che sia di qualità.
La musica è una cosa molto più grande di noi… rispettiamola!”
Eugenio Mori
www.eugeniomori.it