“Credo che ‘ricordare’ a tutti coloro che suonano in maniera professionale (inteso che vengono remunerati) quali dovrebbero essere le regole base di convivenza e di atteggiamento nel mondo del Lavoro sia assolutamente necessario soprattutto con l’avvento della crisi mondiale della Musica che ha sdoganato, per ovvie motivazioni di risparmio, molti Musicisti in ‘offerta speciale’, molte volte doppio-lavoristi, che per affermarsi non tengono conto dei modi opportuni di relazionarsi sia con i datori di Lavoro che con i propri ‘colleghi’ stessi. Un Codice Deontologico dovrebbe essere il filo conduttore del relazionarsi, prima ancora delle note musicali e delle regole o diritti sindacali. Molte regole o diritti sono a privilegio perlopiù della Musica Classica o della Musica cosiddetta Colta mentre la Musica Leggera o Pop si è sempre auto organizzata alla benemeglio, basandosi sulle varie esperienze tramandate dai bravi e spesso ‘grandi’ Musicisti che per fortuna in Italia non sono mai mancati; anche se il nostro spirito esterofilo a volte ci rende sordi e ciechi a tal riguardo! Se già lavoriamo in una situazione senza tutele e regole a maggior ragione determinare una minima soglia di rispetto reciproco su molteplici aspetti aiuterebbe il sistema Musica a crescere senza rischiare a volte di sembrare una giungla nella quale ‘vale tutto’ per la sopravvivenza. La Musica è un insieme armonico di note; sarebbe bello corrispondesse ad un insieme ‘armonico” di Musicisti’.”
Paolo Costa
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