La prima bozza del Codice Deontologico del Musicista Professionista è stata presentata ufficialmente in occasione del Music Italy Show 2013, il salone dedicato al settore svoltosi a Bologna dal 14 al 16 giugno. Alla presentazione hanno partecipato rappresentanti degli artisti, dei sindacati e della politica.
Il Presidente di Note Legali Andrea MarcoRicci ha ricordato, illustrando il codice, che l’iniziativa è “coraggiosa, pericolosa, difficile. Al momento il Codice non prevede sanzioni, non fino a quando non si terminerà l’iter per costruire un’associazione di professionisti come la legge 4/2013 prescrive, ma si pone come una “carta specchio” che vuole invitare la categoria a riflettere sul proprio comportamento, farlo proprio, aprire un confronto tra colleghi, divulgarlo ai propri studenti. Non potendo definire univocamente cosa sia un professionista (la legge non lo definisce, e il dizionario italiano descrive come professionista chi vive di un mestiere, mentre noi sappiamo che chi fa musica, spesso svolge anche più di un lavoro), la carta si rivolge a coloro che vogliano trarre una qualunque retribuzione, anche minima dalla propria arte: questo rappresenta probabilmente la differenza tra il dilettante e il professionista (o aspirante tale); chi voglia guadagnare facendo musica deve avere un comportamento professionale, perché in quel momento rappresenta la categoria“.
Testimonianza di sostegno arriva da Claudio Formisano, presidente di DISMA Musica (Associazione Italiana dei Produttori e Distributori di Strumenti Musicali) che ha elogiato l’iniziativa, ritenendo che “oggi più che mai il mondo della musica necessiti di un punto di vista a 360 gradi”. Michele Massimo Pontoriero, Segretario Generale del Sindacato S&C – Spettacolo e Comunicazione FeLSA CISL ha dato disponibilità a proseguire il lavoro nel senso indicato dalla riforma delle libere professioni, descrivendone le tappe essenziali.
Massimo Varini, chitarrista, autore e produttore di fama internazionale, ne ha apprezzato e condiviso il contenuto, in quanto ritiene che “i musicisti debbano essere i primi a rispettare il lavoro dei propri colleghi, in particolare nell’ambito del diritto d’autore, verso il quale in Italia vi è una grave mancanza culturale“.
Michela Montevecchi (M5S), membro della Commissione Cultura del Senato, ha elogiato la presenza anche nel nostro settore della “questione morale”, dell’etica, dei valori, ricordando come questo sia il primo passo necessario per i cambiamenti. Inoltre ha enfatizzato la necessità di una maggiore attenzione della categoria anche nell’ambito didattico, e ha mostrato grande interesse verso i numerosi interventi sottoposti dai presenti sulle problematiche che vive il settore musicale.
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